Era stato un imponente monumento
tanto drammatico da incutere timore
a conquistatori e sovrani
e tanto inquietante da alimentare leggende
che prevedevano guarigioni fantastiche
tra nitriti e ovazioni di sgomento.
Il popolo si riuniva nella piazzetta
dove oggi San Gennaro si affaccia dalla guglia
e tra un’opera pia ed una preghiera
ammirava le criniere e gli zoccoli di bronzo
fin quando non giunse in città
il volere e la mano visibile di Dio
a porre fine a tanta superstizione e paganesimo.
Gli zoccoli, il ventre e forse anche la coda
divennero le sonanti campane della Cattedrale
espiando la colpa ad ogni rintocco per ogni messa solenne
ed il Duca, sempre attento alle cose cittadine
seppe reclamare la testa
del fulgido cavallo di bronzo
ad ornamento per l’augusto cortile del suo splendido palazzo.
Da allora la testa porta il nome del Duca
che volle adornare le stanze
e i corridoi
e la facciata
con ognuna di quelle meraviglie dell’epoca antica che riusciva a conquistare
come aveva conquistato bottini
e feudi
e donne
e saggezza
al fianco del suo re catalano.
Uno scrigno medievale
affacciato sulla strada antica
rivestito della classicità del Rinascimento
ancora oggi dischiude il suo portone
e concede ai passanti uno sguardo frettoloso
alla testa.
Ogni volta tornare a casa
È fare i conti con il Duca
e mentre il tè bolle sul fornello nella cucina
sfogliando con attenzione le pagine di una rivista
ma guardando solo le immagini
gli occhi di Mary vedono il velluto
del mantello del Duca
scende da cavallo e sale le scale
rientra nei suoi appartamenti
e accende il lume sui suoi studi.
Dietro gli occhiali
riflessi nello specchio
nel pennello col quale insegue i colori della sua giornata
gli occhi scuri di Mary sorridono
al pensiero del duca
del suo disappunto verso l’arte contemporanea
Il suo sconforto per i suoi beni andati perduti
e ogni mattina
uscendo a piccoli passi
sorride alla testa del cavallo e sorride anche al Duca
bagnato nella pioggia
splendente dentro il sole del pomeriggio
in quella smorfia animale
ogni volta vede il Duca
e vede casa sua
alla fine e all’inizio del giorno
e perché lei è un’artista
ogni volta sorridendo
uno solo è il pensiero nella sua testa
uno solo fatto di due parole
– casa cavallo
però sorridendo, col punto esclamativo.
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Disegni di Mary Cinque
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